di Ester Campese

Beppe De Giglio autore contemporaneo pugliese, nato a Bari nel 1977, nella vita come professione è farmacista. Non trascura però la sua passione, quella di scrivere. Interessato soprattutto di letteratura thriller e noir, sia come lettore che come scrittore è giunto al suo quarto romanzo, Baradieu, sequel di Berlinacht, edito da Fides Edizioni.  Rammentiamo che Fides Edizioni è uno dei brand del Gruppo Editoriale Les Flâneurs.
Beppe De Giglio è anche amante delle opere di Michel Houllebecq che auspica di poter incontrare di persona, un giorno.  

Cosa sognava di fare da bambino Beppe De Giglio?
Avrei voluto fare l’attore essendo un fan del grande Bob De Niro. Per un pò di tempo ho recitato in una compagnia teatrale ma poi ho deciso di passare all’altra grande mia passione, la scrittura-

Trova spunto dalla sua vita reale in ciò che scrive?
Ovviamente da scrittore e osservatore cerco di concentrarmi sulla realtà, ma molti spunti provengono dal cinema. Alcuni lettori mi dicono che i miei romanzi sono molto cinematografici.

Se dovesse scegliere una parola sola per descrivere il suo stilema, direbbe?
Lo stile ricalca quello ad alto ritmo di Ellroy, ma poi si materializza in visioni distopiche della realtà.

Se veramente dovesse incontrare Michel Thomas nome vero di Michel Houllebecq, cosa gli chiederebbe per prima cosa? 
Col grande Michel mi berrei un pò di assenzio. Scherzi a parte, gli chiederei di passeggiare insieme per un giorno a Montmartre.

Quale sarebbe il miglior complimento che le piacerebbe riceve per questa sua ultima opera? 
Il più grande complimento è chiedermi quando uscirà il prossimo romanzo.

Cosa vorrebbe restasse al lettore al termine del suo libro?
Nei miei romanzi parlo della dissoluzione dei rapporti umani, come dietro l’apparenza si nasconda il seme dell’odio e della rivalsa.