L’arte riflette la singolarità del momento, si innova con i tempi, cambia strumenti e tecniche, segue nuovi gusti e idee. E non stiamo parlando già di androidi con emozioni proprie che dipingono, come nell’Uomo Bicentenario dell’immagine di copertina. Già si era discusso in questa rivista di Arte Digitale Mobile(*), ove la tecnica e gli strumenti più diffusi, i telefonini, innovavano il modo di creare arte. Oggi però si va oltre i semplici strumenti, lo stesso atto creativo viene messo in discussione e amplificato dalla potenza dei computer.

La particolarità del momento attuale trova un importante esempio di arte contemporanea nei progetti di Proximars (https://www.proximars.com), start-up milanese che unisce arte e robotica. La start-up nasce con l’ambizione di creare un ponte produttivo tra intelligenza artificiale, robotica ed il mondo della produzione artistica. I giovani visionari della start-up intendono colmare il gap, che esiste tra le tecnologie più avanzate, gli strumenti e gli artisti per realizzare un’opera d’arte innovativa.

Lavorando sui dati con l’Intelligenza Artificiale si crea arte “nuova” integrando la tecnologia nei processi creativi. Si raggiunge quindi una nuova frontiera in cui i robot, programmati dall’uomo, diventano autonomi nella creazione dell’arte.

Partendo dall’idea iniziale che uno dei fondatori ebbe 17 anni fa, la startup ha implementato la sua visione anche attraverso i progetti di Philippe Starck, il progettista della prima sedia per la grande produzione, creata da una collaborazione tra l’Intelligenza Artificiale (AI) e l’uomo. La sedia, chiamata A.I, è il risultato della collaborazione di Starck con il produttore italiano di complementi di arredo contemporanei Kartell e con Autodesk Research. Nella collaborazione gli algoritmi avanzati di design offerti da Autodesk hanno permesso a Starck, tramite l’utilizzo di un prototipo di software per la progettazione generativa, di elaborare una miriade di opzioni progettuali in grado di andare incontro alle necessità di produzione di Kartell.

Ma non è questo l’unico esempio di collaborazione tra A.I. e uomo nel campo della creatività. Altro esempio è Paidon, il primo manga inventato da un’Intelligenza Artificiale. Il manga è stato scritto e disegnato da un algoritmo che ha analizzato 64 opere del famoso mangaka Osamu Tezuka, noto come il «Walt Disney del Giappone» (mangaka significa appunto autore di manga, nda). La storia di Paidon è ambientata nella Tokyo del 2030 e narra di un filosofo senza tetto che si allea con un uccello robot per investigare su dei crimini. Makoto Tezuka, figlio del famoso autore, ha fatto elaborare le opere del padre da un applicativo di machine learning. Gli algoritmi hanno imparato ad usare uno stile simile producendo una bozza di sceneggiatura, che è stata poi rivista, rifinita e completata da Makoto.

Così Proximars ha cercato di immaginarsi come una macchina possa realizzare autonomamente un’opera d’arte. Il processo prevede di far interagire robot con artisti e l’arte che ne esce è quindi la miglior testimonianza della nostra epoca.

Un esempio di quello che viene prodotto da questa interazione è l’opera di No Curves, forse il maggiore tape artist mondiale, con cui Proximars ha attivato un’importante collaborazione, solo il primo passo verso orizzonti ben più ampi.

Il primo obiettivo è quello di creare dei multipli “speciali” in cui vi sia un importante matericità. Non una semplice stampa in serigrafia o un riporto, come fatto fino ad ora per la realizzazione di multipli, ma un’opera in cui la creatività dell’artista e le potenzialità del mezzo siano cooperanti ed integrate e ogni nuovo elemento creato è unico e diverso, evoluzione dei precedenti. Nell’immagine l’artista “posa” le campiture colorate, che ha precedentemente preparato, su una lastra di alucobond ed in seguito il robot deposita con una tecnologia brevettata dei depositi di acrilico (ad ora si riescono a gestire fino a 8 colori in contemporanea), che una volta asciutti appaiono in rilievo e completano l’opera.

Ma come fare imparare ad un sistema virtuale cosa sia l’arte? Come creare una base di esperienze visive ed emotive e fornire gli strumenti ad un processore affinché con un adeguato algoritmo possa sviluppare un suo senso estetico ed una propria creatività?  Come potrà poi esprimerla, con quali mezzi e con che risultati? E infine quale sarà l’accettazione da parte del mondo dell’arte di una tale sperimentazione?

Molti sono i dubbi e le questioni etiche ancora da dirimere, mentre il nuovo inesorabilmente avanza e ci anticipa.

E non finisce qui! Nel lancio sul mercato, giovedi 11 giugno, Proximars si avvale della piattaforma di crowdfunding Kickstarter per proporre la sua prima opera, ANDY_BOT, nata dalla collaborazione con NO CURVES. Kickstarter è una piattaforma indipendente e il suo funzionamento è atipico in quanto agli investitori sono offerti soltanto prodotti e servizi dell’impresa finanziata.

 

(*) L’immagine di copertina è realizzata da Fabrizio Trainito tramite Arte Digitale Mobile, vedi a tal proposito l’articolo di Ester Campese https://eartmagazine.it/?s=digitale+mobile