CASA MUSEO RENZO SAVINI presenta la conferenza “Animali e Animaliers nella scultura italiana” a cura di Alfonso Panzetta nell’ambito della mostra di Nathalie Lefort | 19 /11 ore 18.30
Prosegue la programmazione degli eventi culturali di Casa Museo Renzo Savini con il primo appuntamento autunnale sabato 19 novembre 2022 alle ore 18:30 nell’ambito dell’apertura della mostra di sculture dell’artista francese Nathalie Lefort, si terrà la conferenza del Professor Alfonso Panzetta, storico dell’arte, coordinatore della Scuola di Restauro e referente per il Patrimonio Storico nel settore Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Nell’intervento “Animali e Animaliers” nella scultura italiana tra Neoclassicismo e Novecento Panzetta illustrerà e approfondirà le dieci pregevoli sculture in bronzo portate da Parigi mettendole a confronto con la scultura dall’epoca del neoclassicismo al Novecento. L’esposizione potrà essere visitata dal pubblico nelle giornate di giovedì 17 novembre dalle 15:00 alle 20:00, venerdì 18 novembre dalle 10:00 alle 16:00, sabato 19 novembre dalle 11:00 alle 17:00 domenica 20 novembre dalle 11:00 alle 17:00 e lunedì 21 novembre dalle 10:00 alle 18:00.
NATHALIE LEFORT
Nathalie Lefort, nata a Roubaix nella Francia settentrionale, studia Arti Grafiche presso l’Institution Saint-Luc de Tournai in Belgio. In seguito ad una prima esperienza nel campo della pubblicità scopre, durante un periodo di permanenza in America, due tecniche che le permettono di esprimersi e condividere le proprie emozioni: la pittura ad olio e l’acquerello; ma è solo durante un suo soggiorno in India che inizia ad avvicinarsi all’intarsio e alla combinazione di diversi materiali, comincia infatti ad appassionarsi alla materia e ha inizio così il suo percorso scultoreo con materiali come l’argilla e il bronzo. La scultura diventa parte fondamentale della sua espressione artistica, ma non abbandona la pittura, sulla quale torna periodicamente in una dimensione però più astratta.
LA CASA MUSEO RENZO SAVINI
Commissionata nel 1964 all’architetto Raoul Biancani, la Casa Museo Renzo Savini si configura come uno degli esempi più interessanti dell’architettura contemporanea, sviluppato su tre livelli, con un costante gioco armonico tra materiali e vetrate.
Al suo interno è presente una ricca selezione di opere assemblate, nel tempo, dal collezionista Renzo Savini, con una coerente e metodica volontà di creare un unicum tra opere ed elementi architettonici di varie epoche. Una preziosa miscellanea di lavori artistici, manufatti di alto artigianato e reperti naturalistici. Un luogo pieno di suggestioni, dove Savini ha vissuto con la famiglia fino alla sua scomparsa. Renzo Savini (19 settembre 1931 – 13 luglio 2018) è stato un umanista di formazione classica. Grande collezionista, anticipava i tempi per la sua sensibilità e con ingegno sapeva cercare e accostare oggetti, creando una commistione di materiali e contrasti tra epoche diverse.
All’interno della casa è presente una piccola Kunstkammer (letteralmente “camera dell’arte”), nella quale sono raccolti manufatti di provenienze molteplici e multiformi, reperti e curiosità di ogni genere: pezzi di Castiglioni, Gavina e Scarpa; statue dei presepi barocchi e pupi del Settecento; bassorilievi rinascimentali incastonati nel muro; manoscritti e libri antichi; disegni del Tiarini e tele del Signorini.
Nella palazzina, al piano sottostante, ha risieduto per anni Dante Bini, architetto di fama mondiale, noto anche per aver ideato per Michelangelo Antonioni e Monica Vitti La Cupola, l’avveniristica villa sulla Costa Paradiso in Sardegna.
La Casa Museo fa parte della pubblicazione/censimento Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna (a cura di Cristina Ambrosini e Claudia Collina, edito da Bologna University Press) del Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna ed è membro dell’Associazione Nazionale Case della Memoria.
L’idea di creare Casa Museo Renzo Savini è della figlia Benedetta Savini Marescotti, proprietaria e referente.