Jack Vettriano una favola moderna di arte e sentimenti

di Ester Campese 

Il pittore Jack Hoggan, più noto come Jack Vettriano, è nato a Methil (Scozia) nel novembre del 1951, è un artista di origini italiane di genitori che migrarono in Scozia ai primi del 900 da Belmonte Castello, in provincia di Frosinone. Jack Vettriano è il pittore vivente che attualmente vende di più al mondo ed è diffusamente riprodotto nel mondo intero. Sottovalutato dalla critica per la sua formazione autodidatta è invece amatissimo dal pubblico.

Le sue opere raggiungono prezzi da capogiro, ma ancor più sono vendute le riproduzioni che appena stampate sono già tutte richieste ed esaurite. Sul  “The Guardian”, un articolo riporta che l’artista incassa 500.000 sterline l’anno per soli diritti di riproduzione. Eppure ancor oggi è ignorato dai grandi musei che faticano ad accogliere le sue opere. Non così la Regina da Elisabetta II d’Inghilterra che lo ha insignì dell’onorificenza dell’Ordine dell’Impero Britannico (OBE). Visse la sua gioventù in povertà tanto che a 16 anni dovette lasciare gli studi per lavorare in miniera.

Un regalo che segnò il destino

Fortunato fu il suo ventunesimo compleanno, occasione in cui ricette dall’allora fidanzata, un set di acquerelli in regalo. Da lì la svolta della sua vita che lo avvicinerà all’arte. Inizialmente Jack Hoggan, così firmava i suoi primi dipinti, si dedicò alla riproduzione dei quadri Edward Hopper, per poi pian piano trovare la sua forma espressiva personale che appare molto più viva ed intrigante. Nelle sue tele Jack esprime infatti il proprio immaginario sensuale, carico di misterioso fascino proprio dei film noir o di quelli dei gangster italo/americani degli anni trenta.

Romantico erotismo

Temi comuni delle sue opere l’emozione, talvolta rivolta verso il romanticismo, tal altra verso l’erotismo, spesso con un’indagine sui rapporti uomo/donna in cui l’osservatore ha spazio interpretativo.

I soggetti che si ritrovano nelle tele di Jack Vettriano sono frequentemente donne eleganti, dalla bellezza provocante. Le stesse parole dell’artista, che pone uno studio ossessivo al particolare feticistico, spiegano il suo modo di dipingere. «Posso trascorrere ore e ore per dipingere nel modo migliore la riga della calza di una donna, mentre invece per l’intera figura di un uomo ci metto pochi minuti».

Subito amato dal pubblico 

Nel 1988, espone le sue prime opere in pubblico, occasione che gli si presenta con una mostra alla Royal Scottish Academy. Il successo è fulmineo, tributato dall’amore del pubblico che acquista in meno di 24 ore tutte le opere esposte. Jack Hoggan decide quindi di modificare il suo nome d’arte scegliendo come pseudonimo Jack Vettriano adottando con un’assonanza, il cognome originario della mamma “Vettraino”.

Dopo questa prima mostra di gradissimo trionfo, l’anno successivo si presenta nuovamente al pubblico alla Royal Academy di Londra e bissa raccogliendo il consenso unanime di tutti. E’ la consacrazione di Jack Vettriano come indiscusso artista talentuoso che ne decreta il successo permanentemente.

Dance Me To The End Of Love

Tra le tante stupende opere realizzate da Jack Vettriano un focus ed omaggio vogliamo dedicarlo a “Dance Me To The End Of Love”, un dipinto in cui sono rappresentate delle coppie che danzano. L’artista ha voluto riprodurre in tale opera le atmosfere di Leonard Cohen  ispirandosi all’omonima canzone del 1984.

Nel testo della canzone si dice che chi danza fino alla fine dell’amore, instaura un legame speciale tra corpo ed anima realizzandone un rendez–vous. In una romantica visione si oltrepassano dunque i limiti posti dalla vita e dalla “materia” e così sembra suggerire l’opera di Jack Vettriano in cui le coppie che all’interno di essa danzano, sembrano farlo attraversando la vita ed oltre sempre insieme. Di primo impatto le figure stilizzate appaiono come immobili, come cristallizzate in quella posa. Lo stesso Jack Vettriano delle sue opere dice «Nei miei dipinti voglio fermare quel momento in cui tutto sta per accadere»

Osservando meglio “Dance Me To The End Of Love, si ha la sensazione di trovarsi in questa dimensione sospesa, anche se sembra possibile farsi catturare da queste atmosfere percependone  l’emozione ed entrando in quella loro profondità per farsi trascinare nella danza e nel vortice dei pensieri e passioni variegate durate una vita intera. Sembra dunque di poter vivere la loro stessa gioia, la pura, il tormento, l’attesa e la levità date dalle loro posture eleganti. Sembrano quasi alla soglia di un paradiso, immersi in una atmosfera soffice “di nuvola” di lucido vapore sottolineato dal pavimento che ne riflette le immagini, come a rifletterne i ricordi.

L’ambiente circostante? Non ha importanza alcuna quanto regna l’amore vero che è quello che abbraccia tutto in una stupenda danza lenta e fiduciosa, tra le note che ne scandiscono l’avvicinarsi della fine.