Al Museo Civico Medievale di Bologna la mostra Concerning Dante – Autonomous Cell di Jacopo Valentini

Inaugurata venerdì 13 maggio 2022, al Museo Civico Medievale di Bologna, la mostra Concerning Dante – Autonomous Cell di Jacopo Valentini a cura di Carlo Sala. Il progetto fotografico legato all’immaginario dantesco ripercorre lungo l’Italia i viaggi reali compiuti dal poeta e quelli letterari attraverso il suo capolavoro, la Divina Commedia.

Le opere dell’autore sono esposte lungo i tre piani della collezione permanente del museo, creando così un dialogo formale e ideale che in alcuni passaggi si fa particolarmente eloquente. Tra questi la colossale statua realizzata da Manno di Bandino che ritrae papa Bonifacio VIII, personaggio centrale nei rivolgimenti politici fiorentini che provocarono l’esilio del poeta.

La ricerca posta in mostra si snoda attorno a tre luoghi simbolici, che sono interpretati come i varchi che conducono rispettivamente a Inferno, Purgatorio e Paradiso, dei veri e propri punti di contatto tra la narrazione della Commedia e la realtà del territorio italiano.
Il primo, le bocche vulcaniche dei Campi Flegrei, era per gli antichi romani l’antro di Caronte, il traghettatore delle anime dei morti al di là del fiume dell’Ade, e Virgilio nell’Eneide vi colloca la discesa agli inferi. La Pietra di Bismantova è ritratta dall’artista a simboleggiare il Purgatorio, seguendo un esplicito richiamo del testo nel IV Canto. Il delta del Po è invece la figurazione del Paradiso: un luogo che non presenta un legame filologico con il libro, ma è stato adottato come un pretesto visivo capace di evocare le suggestioni del poema mediante il suo caratteristico paesaggio sospeso e atemporale.

Aspetti preminenti della ricerca di Valentini

Uno degli aspetti preminenti che la ricerca di Valentini vuole far emergere sul rapporto tra testo letterario e paesaggio è come l’influenza del primo verso quest’ultimo sia stata tale da condizionare la percezione dei luoghi. A contribuire a questo processo è stata l’ampia mole di figurazioni del testo che si sono succedute nei secoli, a cui il fotografo si è approcciato ritraendo con la tecnica dello still life alcuni lavori di Federico ZuccariAlberto Martini e Robert Rauschenberg. Ogni opera autoriale fotografata da Valentini è una ‘cellula’ di quel complesso universo visivo in perenne mutazione, che forma l’immaginario dantesco e che appare come una cartina tornasole dell’evoluzione della società e del suo rapporto con aspetti cruciali quali la morale, la religione e il potere.


Contributi e opere

La prima opera riletta da Valentini nella sua ricerca è il Dante Istoriato di Federico Zuccari (1539-1609), che nella seconda metà del Cinquecento realizzò una sorta di libro d’artista, dove le immagini diventano il centro della narrazione. La gamma cromatica adottata dal pittore in ogni cantica ne accentua il pathos visivo, come emerge nelle tavole dell’Inferno realizzate a matita. Nella sequenza iconografica del libro, Valentini colloca i disegni dell’artista urbinate tra le vedute laviche di Lanzarote e i fumi delle solfatare dei Campi Flegrei, creando analogia visiva tra finzione e realtà.

Il secondo contributo è di Alberto Martini (1876-1954), artista che ha mantenuto un rapporto intenso con la Commedia. L’occasione fu il concorso del 1900 per l’edizione Alinari, snodo cruciale per la figurazione del poema dantesco. Aprì una pluralità di declinazioni autoriali moderne con la riproducibilità tecnica (promossa dalla ditta della celebre dinastia di fotografi). Agisce da elemento capace di proiettare il testo nella cultura di massa. Valentini ha lavorato alla Pinacoteca Martini di Oderzo, dove è conservato un corpus di 298 opere a tema dantesco realizzate dall’artista, la cui cifra stilistica si colloca tra simbolismo e surrealismo.

La terza presenza autoriale è dell’artista statunitense Robert Rauschenberg (1925-2008). Sul finire degli anni Cinquanta perfezionò la tecnica del “transfer a solvente” lavorando sulle immagini fotografiche delle riviste del tempo, riprese a matita e acquerello. Nella tavola Malebolge, “transfer drawing” dedicato all’ottavo cerchio dell’Inferno, gli atleti che campeggiavano sulle pagine di “Sports Illustrated” diventano personaggi della Commedia: Virgilio ha le fattezze di un tennista, mentre i giganti sono tre lottatori sul podio. Illustrando la Commedia, Rauschenberg coglie il pretesto per parlare dell’attualità e, innestando sul poema temi di natura politica e sociale (tra i suoi personaggi figurano anche John Kennedy e Richard Nixon), sottolinea l’universalità del poema dantesco.

La fotografia di Valentini 

Tra le varie nature morte realizzate da Valentini spicca anche la fotografia che in mostra ritrae la prima edizione de La Divina Mimesis di Pasolini, un tentativo incompiuto di riscrittura della Commedia uscito postumo nel 1975, che all’interno della mostra è una sorta di omaggio al grande scrittore di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita.

Uno degli aspetti che differenzia maggiormente il lavoro dell’artista dalla tradizione di saggi figurativi dedicati al capolavoro dantesco, come quelli appena citati, è l’essere un meta-progetto, che vuole attraversare una tradizione figurativa in chiave dialogica con il presente, considerando il poema dantesco un dispositivo complesso che nei secoli ha creato e stratificato immaginari capaci di incidere profondamente sul reale. Durante il periodo di apertura viene proposto un ciclo di visite guidate alla mostra per approfondire il progetto Concerning Dante – Autonomous cell in relazione all’universo dantesco attraverso i secoli.

Concerning Dante – Autonomous Cell è vincitore di “Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere” – Sezione Under 35 promosso dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Il progetto è corredato da un’iniziativa editoriale di Humboldt Books, casa editrice specializzata in narrazione ed esperienze di viaggio che dà vita a progetti interdisciplinari incrociando geografia, letteratura e arte.
L’omonimo volume presenta il lavoro fotografico nella sua interezza ed è corredato da testi in italiano e inglese dello storico della letteratura Claudio Giunta e del curatore Carlo Sala.
La pubblicazione è stata resa possibile grazie all’Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba.

Biografia dell’artista in mostra

Jacopo Valentini è nato a Modena nel 1990, vive e lavora tra Modena e Milano.

Jacopo Valentini

Si avvicina alla fotografia fin da giovanissimo. Studia prima presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio (Svizzera) e poi allo IUAV di Venezia, dove frequenta un Master in fotografia. Nel 2015 viene selezionato per partecipare al progetto Foto Factory Modena in collaborazione con Sky Arte HD e Fondazione Modena Arti Visive. Vince la 101ma Collettiva Giovani Artisti della Fondazione Bevilacqua La Masa Venezia, nel 2017. Nel 2019 viene selezionato per Giovane Fotografia Italiana #07, all’interno delcircuito Fotografia Europea, a Reggio Emilia, e vince il Premio Nocivelli. Nel 2020 è finalista per il Leica Oskar Barnack Award Newcomer. E’ anche vincitore del bando Refocus del Ministero della Cultura, in collaborazione con Triennale Milano e MUfoco | Museo di Fotografia Contemporanea. Nello stesso anno è selezionato per Cantica21 indetto dal MiC e dal MAECI per il progetto Concerning Dante – Autonomous Cell, pubblicato in un volume edito da Humboldt Books.

Si contano esposizioni sia in Italia che all’estero

Ha esposto presso istituzioni e spazi privati sia in Italia che all’estero, tra cui: Chiostri di San Domenico, Reggio Emilia; Triennale, Milano; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno; Royal Institute British of Architecture, Londra. E ancora presso diverse Fondazioni

  • Francesco Fabbri, Pieve di Soligo (Treviso)
  • Bevilacqua La Masa, Venezia;
  • Ragghianti, Lucca;

Mostre anche all’estero tra cui La Volonté 93, Saint Ouen (Francia); Una Vetrina, Roma; Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, Rubiera (Reggio Emilia); festivalfilosofia, Modena; Galleria Civica Cavour, Padova; Palazzo del Governatore, Parma; Galleria Civica di Modena; Istituto Italiano di Cultura, Addis Abeba; Istituto Italiano di Cultura, Mosca.
I suoi lavori sono presenti in collezioni sia pubbliche che private, fra cui: Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna; Galleria Civica di Modena | FMAV – Fondazione Modena Arti Visive; Palazzo Rasponi 2, Ravenna; Fondazione Ragghianti, Lucca; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; MUfoco | Museo di Fotografia Contemporanea, Milano.