Oltre 40 musicisti da 3 continenti, tra Roma e Firenze, per una staffetta di musica che accosterà geni musicali diversi, tra questi: Ludwig Van Beethoven, Frank Zappa e Leonard Bernstein. Direttore Artistico Robert McDuffie.
Dopo aver accostato il barocco al bluegrass e a Brahms, il tango a Mozart, e i grandi classici al rock, non disdegnando il pop (si pensi alla collaborazione con Mike Mills dei R.E.M.), il Rome Chamber Music Festival torna in Italia per la prima volta nel luogo che ha segnato il debutto, nel 1994, del suo direttore artistico Robert McDuffie, l’Auditorium Conciliazione di Roma.
Quattro concerti il 21, 23, 24, 25 novembre, e per la prima volta una data speciale al Salone dei Cinquecento in Piazza della Signoria a Firenze il 22 novembre.
Tutto questo per festeggiare i 18 anni di un festival unico nel suo genere, un’eccellenza internazionale nel panorama dei festival musicali, sulle note di tre straordinari innovatori della musica di tutti i tempi e di altri autori di capolavori quali Chausson e l’esule Castelnuovo Tedesco.
Dopo un anno di silenzio dovuto alla pandemia, il Rome Chamber Music Festival riparte così da Ludwig Van Beethoven, ma anche da Frank Zappa e Leonard Bernstein – tre musicisti in contrasto creativo con la loro epoca, tre anticonformisti moderni, che hanno arricchito con le loro invenzioni il gusto del pubblico, capaci di rompere schemi e barriere sociali e culturali. Un programma d’eccezione che gioca, unisce e combina l’originalità dei brani con una staffetta di appuntamenti in compagnia di 10 maestri di chiara fama insieme a 30 giovani talenti e professionisti.
Quattro diverse serate all’Auditorium Conciliazione di Roma, vero e proprio tempio della musica classica, e una serata speciale di beneficenza nel Salone dei Cinquecento del Vasari in Piazza della Signoria a Firenze con musicisti di fama mondiale scelti dal violinista Robert McDuffie per cimentarsi in un dialogo con il pubblico attraverso la musica da camera.
Si parte il 21 e 22 novembre, rispettivamente a Roma e Firenze, nel segno di Ludwig van Beethoven e del magistrale “Razumovsky” in onore dei festeggiamenti dei 250 anni dalla nascita nel 2020, ed Ernest Chausson. La serata inaugurale a Roma e quella a Firenze – nella bellissima cornice Sala dei Cinquecento del Vasari a Palazzo Vecchio – saranno esclusivamente a inviti. L’evento nella Capitale è offerto da Italy Sotheby’s International Realty, mentre a Firenze è in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, a favore dell’Orchestra Regionale Toscana.
Si prosegue il 23 novembre con un’intera serata dedicata ad altri due capolavori di Beethoven, il famoso settimino e La Sinfonia n.1.
A Leonard Bernstein, che negli spazi dell’Auditorium Conciliazione, si esibì nel 1989, è dedicata la serata del 24 novembre con le sue Arie e Barcarole per mezzo soprano baritono e pianoforte a 4 mani.
Grande e doppio finale il 25 novembre: alla grande classica di Beethoven con il pianoforte di Andrea Lucchesini si uniscono le sonorità reggae e hip hop di Bob Lennon, giovane artista dell’hip hop proveniente dalla Georgia, a Roma per la prima volta con il suo sound contemporaneo e l’omaggio a Frank Zappa con Luca Sanzò alla viola e al contrabasso Valentina Scheldhofen Ciardelli, profonda conoscitrice del geniale compositore americano – di cui ha iniziato a trascrivere e arrangiare la musica all’età di 11 anni.
A 50 anni dalla pubblicazione di “Fillmore East – June 1971”, spettacolare album live del gruppo The Mother of invention di Zappa con la partecipazione straordinaria di John Lennon e Yōko Ono, il Rome Chamber Music Festival si chiude così con una serata omaggio che celebra il ritorno della musica dal vivo.
“Per noi è fondamentale abbattere l’idea che la musica classica sia un oggetto d’antiquariato e quindi cerchiamo di fare accostamenti che potrebbero sembrare azzardati, ma che invece comunicano lo spirito che ci anima. Quest’anno il grande Beethoven è insieme a Bernstein, che ho conosciuto e frequentato, un genio che mi ha influenzato profondamente. Frank Zappa corona i nostri sforzi perché la sua accurata formazione musicale non lo ha trasformato in uno zombie della musica colta (diceva lui così), bensì gli ha permesso di comunicare con il mondo del pop in maniera intelligente, ironica e libera. Questi sono i valori in cui crediamo”. (Robert McDuffie)
“Il Rome Chamber Music Festival è una fondazione non profit che ha bisogno del sostegno di sponsor ed amici. Insieme abbiamo un obiettivo, invitare in Italia interpreti di fama consolidata e giovani virtuosi da tutto il mondo, per offrire un evento culturale dal profondo valore simbolico. Ci auguriamo che il pubblico premi il nostro coraggio, ce ne vuole tanto”. (Jacopa Stinchelli, Direttore Generale Fondazione Rome Chamber Music Festival).
Si ringraziano l’Ambasciata USA, la De Simone & Partners del gruppo Dennemeyer – Intellectual Property Attorneys, il Ministero della Cultura, Italy Sotheby’s International Realty, la BCC Roma, Contour Global, Roma Liuteria di Mathias Menanteau.