di Riccardo Bramante 

Una originale mostra è in programma a Parigi, al Palais de la Porte Dorée, che ha l’intrigante titolo “l’Exhibitionist” in cui sono protagoniste soprattutto le famose scarpe a spillo ideate dallo stilista Christian Louboutin.

Se già Cenerentola ci aveva insegnato che un paio di scarpe con tacco alto ci possono cambiare la vita, Louboutin ha dato forma al sogno creando diverse collezioni di scarpe per donna, di cui il primo modello è stato “Pensée” che negli anni ’90 fu il preferito anche di Caroline di Monaco.

“Ho sempre voluto creare scarpe che rendessero felici le donne” dice Louboutin che ha scelto come luogo della mostra il Palais de la Porte perché è proprio lì che da ragazzo ha visto un cartello che invitava le donne a non usare i tacchi sui mosaici del pavimento per non rovinarli.

L’esposizione ripercorre 30 anni di carriera dell’artista pur non essendo una retrospettiva ma piuttosto una celebrazione che tocca il presente, il passato e il futuro attraverso una vasta selezione di scarpe realizzate con la collaborazione di valenti artigiani tra cui anche quelli della “Maison du Vitral” che stanno attualmente lavorando al restauro del Duomo di Notre Dame recentemente andato a fuoco, tra cui la famosa scarpa di cristallo. Si passa così dalle scarpe cult con la suola rossa alla serie “Pensée” con cinturino fino alla serie “Nude”, celebrata con sculture di Whitaker & Malem in cui la scarpa corrisponde ad ogni singolo tono della pelle di chi la indossa.

Una sezione particolare mostra poi le scarpe, realizzate in collaborazione con il regista e pittore statunitense David Lynch, progettate non per essere realmente usate ma solo per essere osservate e desiderate per il palese richiamo alla sensualità dell’incedere ondeggiante da parte di colei che indossa un tacco di 10/12 centimetri di altezza.

E qui si entra anche nell’aspetto psicologico attribuito al tacco a spillo fin dai tempi in cui lo indossava Marylin Monroe; il tacco non solo aumenta l’altezza, ma è anche attrattivo e si lega all’immagine di una donna in grado di muoversi disinvoltamente anche in condizioni di precario equilibrio, facendo sentire chi lo porta più imponente ed importante, perché “tacchi sempre più alti non devono conquistare l’uomo ma devono vincerlo”, come afferma la storica della moda Valerie Steele.