Nella suggestiva location di Villa Lusa sede dell’Ambasciata del Portogallo presso la Santa Sede in Roma ed il Sovrano Militare Ordine Di Malta, si è svolto, lo scorso 5 dicembre, il delizioso concerto, condotto dal direttore d’orchestra il Maestro Isabella Ambrosini, offerto  dall’Ambasciatore del Portogallo António José de Almeida Lima e consorte, la Signora Vanda Maria Almeida Lima, per celebrare le prossime feste natalizie, alla presenza di prestigiosi ospiti e diversi esponenti della diplomazia, del clero e della nobiltà romana.
L’eccellente Maestro Isabella Ambrosini ha condotto l’Ensemble da Camera del Coro dell’Università degli Studi Roma Tre, proponendo un repertorio ricercatissimo e molto emozionante che ha conquistato tutti i presenti.
Straordinaria l’acustica della sala e suggestiva anche la scelta di posizionare il coro sulla barocca balconata interna al palazzo che si affaccia nella sottostante sala della musica in cui si sono esibiti i musicisti ed i due solisti, il Soprano Emanuela Di Gregorio ed il Baritono Alessio Queresima Escobar coaudivati dalle musiche suonate dalla pianista Mehee Kim che ha eseguito dei brani anche con lo storico clavicembalo italiano del 17 secolo.   Un programma musicale di tutto rispetto che riflette non solo una raffinata esecuzione del Direttore Ambrosini e dei suoi cantanti, ma anche l’eleganza della donna Ambrosini da cui traspare chiaramente grande professionismo e passione per la musica. Nel programma proposto dunque, le musiche di Vivaldi, dal Gloria, con “Gloria in excelsis Deo”, “Domine Deus”, “Gratias agimus tibi – Propter magnam gloriam” ed “Et in terra pax”, per poi omaggiare Händel con brani dal Messiah quali “Rejoice”, “Why do the Nations” e “Halleluja” realizzate dal compositore durante il suo periodo inglese.  Dalla “Missa in sol” di Seixas è stata cantata dalla Soprano Emanuela Di Gregorio “Laudamos te” come pure il brano di Mozart “Exultate, jubilate”. Il baritono Alessio Queresima Escobar ha cantato anche il pezzo di Adam Cantique di Noël.  Insieme il baritono e il soprano hanno interpretato dall’Oratorio di Noël di C. Saint-Saens “Benedictus”. Sorprendente il pezzo proposto dal Direttore Isabella Ambrosini del contemporaneo E. Carrapatos, con “Omeu menino” interpretato da tutto l’ensemble, coro, baritono e soprano. Rammentiamo che il Maestro Isabella Ambrosini dal 1999 è Direttore Artistico e Musicale dell’Orchestra Roma Sinfonica-ORS- e del Coro Roma Tre da lei fondati con i quali ha realizzato prestigiose collaborazioni con istituzioni musicali quali l’Accademia di Santa Cecilia, il Teatro dell’Opera di Roma, Fondazione Musica per Roma. Ha tenuto più di 500 concerti in Italia e all’estero in un’intensa attività concertistica. Vanta tantissimi primati come l’essere l’unica donna ad aver diretto un concerto nell’Aula di Montecitorio, ed ha eseguito concerti alla presenza di S.S. Giovanni Paolo II e del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Molte le collaborazioni internazionali con formazioni orchestrali come l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, l’Orchestra Sinfonica di Mosca e l’Orchestra dei Teatri dell’Opera delle Repubbliche Baltiche, di Ungheria, di Polonia, di Slovacca e Cechia,  dirigendo recentemente l’Orchestra Filarmonica della Calabria, la Cairo Simphony Orchestra e l’Orchestra Filarmonica di Queretaro , in Messico.
La magnifica serata è proseguita con la cena offerta dall’Ambasciatore e sua moglie, in una delle sale dello splendido complesso della Villa posto sulla sommità di un colle facente parte dei Monti Parioli.  La dimora storica fu acquisita dal Portogallo nel 1945 che ne ha fatto la propria Ambasciata presso la Santa Sede, modificandone il nome da Villa Elia nell’attuale Villa Lusa, da Lusitania, antico nome del Portogallo.  Molte le proprietà succedutesi nel tempo per questa villa favolosa, nell’ottocento fu infatti prima dei Gaetani, per passare poi ai Trezza che lo vendettero nei primi anni ‘20 al conte Giovanni Elia. Fu quest’ultimo che decise di trasformare il carattere rurale della villa in una dimora prestigiosa, quale ancora oggi è , incaricando per il restauro l’architetto Carlo Busiri Vici.  Nel seicento la villa appartenne all’archeologo Antonio Bosio che scoprì le vicine Catacombe di S.Valentino sulla via Flaminia. Egli lasciò infine in eredità la Villa all’Ordine di Malta.