In alto i calici per Wine&Fashion!

“Vinum bonum laetificat cor hominis.”
Buon vino fa buon sangue.
Quando il buon vino si unisce al fascino, alla bellezza, alla cultura, all’eleganza di Sara Iannone e dei suoi ospiti, rende spumeggiante e frizzante l’atmosfera.
Il 22 ottobre, al Casale Tor di Quinto, moda, vino, poesia e bellezza si sono dati appuntamento per Wine&Fashion, uno degli eventi più glamour e chic della capitale.
Ecco alcuni numeri della manifestazione: 100 selezionatissimi ospiti per la quinta edizione, ma una sola protagonista: Sara Iannone, presidente dell’associazione L’Alba del Terzo Millennio, impegnata da anni nella promozione e nella valorizzazione dell’agroalimentare, della creatività e della cultura made in Italy.
La sua predisposizione per tutto ciò che è bello e buono, il suo innato senso del gusto e la sua spumeggiante vitalità rendono unica ogni serata in sua compagnia.

A questa frizzante quinta edizione dell’evento ha partecipato anche il MAVV – Museo dell’Arte, del Vino e della Vite.

Scrisse Omero “Vino pazzo che suole spingere anche l’uomo molto saggio a intonare una canzone,
e a ridere di gusto”.
All’insegna del divertimento e della spensieratezza questa serata , che ha visto la partecipazione di molti ospiti: Pippo Franco, Rosa Altavilla, Emanuela Mari, il marchese Riccardo Bramante con Ester Campese, Demetra Hampton, Gisella Peana, Cesare Vocaturo, presidente del Rotary Roma Aniene, Elena Russo, l’on. Antonio Paris, Eleonora Vallone, il duca Fabrizio Mechi, la contessa Eleonora Altamore, Luciano Bernazza con Graziella Moschetta, Umberto Puato, Anna Maria Stefanini, Antonio Moretta, Pietra Barrasso, Maria Rosaria Sangiuolo, Antonella Bianchi, Carmen Costanzo.

Un brindisi speciale per i meravigliosi abiti di Luigi Bruno, indossati dalle modelle, aspiranti al titolo di Miss Vendemmia 2019 abbinati ai vini di Casale del Giglio, Ciù Ciù, Sancarraro, Cantina del Vesuvio e Chiusa Grande, hanno fatto girare la testa agli ospiti maschili, inebriati da cotanta bellezza e dalle bollicine e che sono stati molto apprezzati dalle donne presenti per la cura dei dettagli, la qualità dei tessuti e l’eleganza.

L’abbinamento vincente è stato valutato da un’illustre giuria composta da: Bruno Brunori, Fabrizio Mechi, Antonio Paris, Marco Petrillo, Annapaola Ricci, Aline Pilato, Marino Collacciani, Eleonora Vallone, Marlene Filone, esperti estimatori e cultori di moda e dell’arte vitivinicola, e presieduta dall’onorevole Antonio Paris. All’abito della vincitrice era abbinato il vino spumante brut Altamarea, Passerina 2018, della casa vinicola Ciù Ciù. Il prestigioso premio Miss Vendemmia Italia, è stato vinto da Ioana Avramescu, una splendida mamma di 35 anni.

I quadri di Serghey Teplyakov, le poesie di Anna Manna e la musica del Dj Sandro Tommasi hanno arricchito la serata di arte, allegria e cultura .

Il tema dell’uva, intesa come portatrice di grazia, è un motivo ricorrente nella letteratura occidentale. I versi di Anna Manna hanno ingentilito l’evento d’ una vena di artistica grazia.

Artistici anche i vestiti delle ospiti: il
Premio Bacco è stato assegnato dalla giuria a Roselyne Mirialachi, una vera dea del vino e il premio Vino amore e fantasia a Laura Nuccetelli.
Davvero fantasiosi i loro abiti ispirati a Bacco!
Spumeggiante la presentazione della conduttrice RAI Camilla Nata, splendida nel suo abito scintillante di Luigi Bruno.

Premi di prestigio, fra i quali i prodotti di Stefania Cugi, per i vincitori della riffa, organizzata per sostenere i progetti di “In Arte Precario” dell’associazione L’Alba del Terzo Millennio, dedicato agli artisti emergenti.

Dedicare la calda serata di ottobre al vino, alla moda e alla vendemmia è stata, senza dubbio, un’idea inebriante, unita all’allegra convivialità della cena placè e alla qualità dei piatti creati dallo chef Claudio Castellucci.

Del resto, “Cambiare l’acqua in vino”, celeberrima frase usata in ambito religioso, nel tempo è diventata sinonimo di successo.

L’origine del vino è molto antica ed è provato che se ne facesse uso già diversi millenni prima di Cristo, come dimostrato attraverso la presenza del vino in alcuni bassorilievi mesopotamici e in alcuni geroglifici dell’antico Egitto.

Un frizzante evento Di-vino in onore di Bacco, dunque, che si è concluso con danze e allegria, facendo proprio il motto di Lorenzo il Magnifico:” Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza.”, ma ricordando anche che la preziosa bevanda va comunque bevuta con moderazione.