Abbiamo con noi ospite la cantante ed interprete RAI Rita Sensoli. Cantante storica di Uno Mattina che con le sue canzoni chiudeva sempre il programma, per ben 16 edizioni  alternatesi con vari presentatori da Paola Saluzzi, Danieli, Maggioni, Giurato e diversi altri.  Al suo attivo anche la partecipazione a “Domenica in” e “La notte di Natale” sempre su Rai 1 e poi tour internazionali nel mondo nelle cui tappe ritroviamo serate in Germania a Parigi, in Canada a Dubai ed in Grecia dove è rimasta per ben 5 mesi. Ha partecipato anche a trasmissioni in Spagna a telecinco. Non solo è stata splendida interprete al Teatro Manzoni di Roma. Il suo percorso formativo inizia molto presto: dai 17 ai 20 si forma come cantante seguendo le lezioni al Saint Louis Jazz Club di Roma. Dopo aver girato tutta l’Italia con i più noti gruppi musicali, a 19 anni partecipa come nuova proposta al “Cantagiro” di Radaelli dove arriva seconda. Il suo genere musicale comprende la musica napoletana, romana e spagnola. Le sue sono interpretazioni originali che spesso hanno arrangiamenti personalizzati realizzati proprio per lei. Ma conosciamo meglio questa artista completa e profondamente sentimentale.

Benvenuta Rita e grazie della tua disponibilità. La tua prima tappa importante, l’abbiamo detto, è stato il “Cantagiro” di Radaelli dove fosti presentata da Mara Venier tra le giovani proposte.

Si fu un’emozione fortissima, quasi non ci credevo che vinsi arrivai seconda tra le giovani proposte che è vero furono presentate da Mara Venier. Mara dopo diverso tempo poi l’ho rincontrata e mi ha fatto molto piacere rivederla sempre come la  stessa, una donna semplice, umana e molto sensibile.

Hai partecipato per moltissime edizioni ad Uno mattina ed Uno Mattina estate in Rai, oltre a Domenica In e altre trasmissioni, come è stata questa esperienza per te?

Un’esperienza bellissima e straordinaria, non solo artisticamente e professionalmente, ma anche per il risvolto umano. Per me era una famiglia e mi auguro di poter tornare in RAI ad Uno Mattina, anche per l’atmosfera che c’era proprio con tutti, dalle sarte ai registi, davvero con tutti.

Tu canti anche la canzone napoletana che ci dici di “Malafemmena” che fu scritta e musicata nel 1951 da Totò?

Ah mi inviti a nozze! E’ una canzone stupenda che amo moltissimo. Ti voglio raccontare un episodio carino. Era un giorno proprio ad Uno mattina e c’era in studio la figlia del grande Totò, Liliana De Curtis, che dopo la mia interpretazione mi disse che non aveva mai sentito cantare “Malafemmena” così bene. fu un complimento bellissimo che ricevetti da lei che mi fece un enorme piacere. Al fianco di questo stupendo brano ci sono altri pezzi meravigliosi che amo cantare come “Tu si na cosa grande per me” o “dicitencello vuje” vuoi, i classici napoletani.

Ma non solo TV ed in Rai, tu hai lavorato anche in teatro. Come è il contatto diretto con il pubblico?

Si è vero ho lavorato anche in teatro ed ho parte del cast del teatro per restare a Napoli al Mercadante con Marzullo con cui ho partecipato per due edizioni e poi sono stata anche per un progetto a Sorrento per un recital di musica napoletana che si è svolto al Teatro Tasso di Sorrento. Ma ho fatto diverse cose anche a Roma partecipai al teatro Manzoni con un mio recital con piano e voce e cantavo dei brani romani, in quella occasioni rammento che mi raffigurarono ad altra grandissima attrice: Anna Magnani. Ad ogni modo per risponderti è davvero molto bello il contatto diretto con il pubblico che sia a teatro o in una piazza. Ti trasmette tantissimo sei li con il pubblico, in mezzo al pubblico, e le emozioni, le vibrazioni le avverti immediatamente tutte. E’ molto diverso, anche se altrettanto bello, lavorare in TV, e non è detto che un artista è artista solo se fa televisione.

All’estero hai lavorato per Telecinco ma sei stata anche oltre il confine Europeo in Canada.

Si vero, nel 2018 mi sono esibita proprio in Canada alla festa nazionale canadese nella giornata dedicata alla promulgazione della costituzione del paese nordamericano. Tanti sono i festival che hanno luogo in città ed io partecipai per l’appunto ad uno dei Festiva e poi anche alla Festa della repubblica a Toronto Montereal con Musica dall’Italia fatta per gli italiani e non solo . Un’esperienza davvero straordinaria.

Vorrei farti una domanda un po’ più personale, della tua infanzia cosa rammenti?

Non ho avuto grande fortuna nella mia infanzia, ho perso troppo presto una persona di riferimento per me, il mio papà che era a sua volta un cantante. Da lui ho ereditato l’amore per questa arte, come fosse un passaggio di testimone per continuare questa sorta di staffetta. Ma posso altrettanto dire di essere stata fortunata ad avere una grande mamma come la mia che mi ha fatto da mamma e papà  e mi ha permesso di andare avanti nel mio percorso artistico, sostenendomi sempre, e per questo le sono molto grata.

Professionalmente ti definiresti una perfezionista?

Si certamente, lo sono in effetti. Cerco sempre di migliorarmi perché sono molto critica con me stessa e cerco di fare sempre il meglio che posso, con devozione, serietà e professionalità.

Un cosa che ancora ti commuove?

Ci sono due cose in particolare che mi commuovono. Quando canto nelle case di cura degli anziani. Ci sono delle volte in cui non riesco a trattenere le lacrime. Mi è successo un po’ di tempo fa a Napoli dove ho portato dei doni e mi sono commossa nel vederli soli. I genitori non vanno abbandonati. Vedere questo mi fa molto male ed ho cantato per loro con affetto e loro mi hanno dato un grande ritorno e una grande ricchezza che ancora adesso solo a pensare a quei momenti ancora mi intenerisco.

La seconda cosa riguarda mia nonna perché nonostante siano passati 5 anni dalla sua morte e se aveva 90 anni mi manca ancora oggi moltissimo. Ero legata a lei e le sono stata vicino fino all’ultimo senza lasciarla un minuto, per poterla salutare. Lei è stata per me come una seconda mamma.

Non ti voglio fare la fatidica domanda, che progetti hai per il futuro perché so che ne hai tanti in corso e non voglio rovinare la sorpresa a chi ti segue. Desidero invece svelare un aneddoto simpatico di questa intervista nel corso della quale mi ha deliziato con l’accenno dei tuoi brani preferiti, ed anche attraverso le tue parole mi hai trasmesso un’altra musica: l’amore che hai per questa arte. Complimenti Rita.