Giovanna M Gatti  protagonista della nostra intervista è medico psicoterapeuta e scrittrice. Con lo pseudonimo di MariaGiovanna Luini è autrice di numerosi libri tra cui La Via della cura e Il Grande Lucernario e Parla come ami editi da Mondadori. Appena uscito per VandA.edizioni il suo nuovo libro Parlami d’Amore, le parole e i silenzi per dirlo.

Nei tuoi libri centrale è l’amore nelle sue tante declinazioni… perché?

Perché è la più alta energia creatrice, la massima energia di cura. È una vibrazione energetica, uno stato del corpo e della mente, un’attività tangibile che si sprigiona in ogni contesto e permette di realizzare se stesse/i in salute e in pienezza. L’amore genera, guarisce, stimola, ispira. Non esiste ambito dell’esistenza umana in cui l’amore non sia l’energia sottesa, centrale ed essenziale. Facciamo tutto per qualche forma di amore, anche quando usiamo altre parole per definire la forza che ci spinge. L’amore è il motivo primo e ultimo per le nostre azioni.

Ti occupi sempre più spesso di pazienti donne che segui da molti punti di vista come mai?

L’attività di senologa giocoforza mette in contatto principalmente con donne (nel novanta per cento dei casi), ma questa è solo una spiegazione parziale. Andando avanti nella ricerca della Via della Cura ho capito che l’energia femminile ha aspetti peculiari e preziosissimi che andrebbero valorizzati sempre di più, anche per raddrizzare la società e l’economia. E’ il tempo giusto per riconoscere che le donne hanno le risorse segrete per aiutare l’umanità ad affrontare le tante crisi che coinvolgono tutti. Il punto è che non tutte le donne sono preparate a vedersi e a vedere le altre donne, a costituire gruppi virtuosi e a sprigionare il potere salvifico dell’energia femminile: troppi secoli di condizionamento, troppe insicurezze generate dall’educazione e dal sistema. L’insicurezza è una ferita insidiosissima che si nasconde nella psiche di una moltitudine di donne, anche di quelle che apparentemente sono realizzate e pienamente autonome: fa parte di un bagaglio innato che va modificato con tenacia e consapevolezza. In psicoterapia vedo donne preparate e capaci che si sentono dire da colleghi uomini o da mariti e compagni: “Ti proteggo io, tu hai questi difetti caratteriali. Lascia che ti guidi”. Nella maggioranza dei casi si tratta di manipolazione, della paura maschile verso quelle donne che palesemente sarebbero destinate a superarli.

Allora più donne ci sono che si dedicano al risveglio femminile, senza mascolinizzazioni ruggenti che mimano la leadership maschile, più ci avviciniamo a una condizione di salute sociale e di cooperazione paritaria con gli uomini. La salute delle donne è la salute del mondo, e non alludo solo alla facoltà generatrice che ovviamente è la base per la continuità degli esseri umani: nella donna esiste il nucleo energetico dell’accoglienza, della leadership, della pace, della creatività. Le donne sono molto più pronte a guardarsi dentro e a lavorare su di sé rispetto agli uomini, ad ambire a posizioni di leadership scavando a fondo nei propri blocchi emotivi e nelle risorse creative / talenti da spalancare.

Di recente ho assistito a un’intervista fatta a Lilli Gruber da un giovane giornalista, che a un certo punto le ha chiesto come mai non abbia avuto figli: mi sarei alzata per protestare. Nell’ambito di un discorso interessantissimo che stava arricchendo chiunque fosse in ascolto che interesse poteva avere scrutare nella vita di una donna chiedendo come mai non abbia espletato alla funzione considerata da tanti come unica e primaria, cioè avere figli? Avete mai sentito porre la medesima domanda a un uomo? Ecco, potreste pensare che si tratti di sottigliezze ma non è così: è una cultura che chiede a tutte le donne consapevoli di tirare fuori la propria energia sana e di uscire dagli spazi di condizionamento che ancora esistono.

Nella tua pratica clinica trova spazio anche la medicina integrata, quando ne hai avvertito la necessità?

Difficile dirlo. Ho sempre sentito che la medicina sia qualcosa di molto ampio e globale e che sia stupido settorializzare troppo escludendo rimedi che da secoli dimostrano la propria efficacia. Prendersi cura delle persone e di se stesse/i significa aprire e scrutare, fare emergere risorse e risposte uniche per ritrovare un equilibrio. Uso molto il “tocco che cura”, avendo approfondito Reiki e Reconnective Healing, ma anche la floriterapia e la medicina di Ildegarda da Bingen. Credo che ogni persona manifesti i propri disagi in molti modi, con un linguaggio visuale e simbolico potente: cogliere ciò che arriva e riconvertire in strumenti di cura sono i passaggi essenziali. Uno degli approcci più forti nella cura è afro-americano: lo Spirito esiste ancora in questi rimedi, in questa cultura, e agisce con un’energia vibratoria notevole. La saggezza di altre culture e di altre epoche non andrebbe mai sminuita o dimenticata: la scienza e la medicina sono cicliche, ritornano sempre a un nucleo condiviso unico e uguale, che differisce solo per i termini che si usano nel definirlo.

Per restare vicini a noi, sappiamo che la natura ha il potere di curare: lo sa il nostro cuore, lo sa l’istinto, lo sanno le tradizioni. Si tratta di integrare senza separare, di studiare il modo migliore per fare coesistere tutte le cure possibili senza che si mettano a litigare tra loro o si annullino a vicenda.

Da professionista attenta sperimenti, ricerchi, studi e sulla tua strada si è affacciata anche Santa Ildegarda com’è stato questo incontro, cosa ti ha lasciato?

Mi sono iscritta al Master sulla medicina Ildegardiana, tanto per non perdere l’abitudine a studiare. Ildegarda è lo spirito che mi guida, l’ispirazione, la voce profonda che suggerisce e sorregge: ho parlato del nostro riconoscimento reciproco nella prefazione del libro “Perché ci sia Luce” di Alessandro Stani (Mondadori), ma so che la voce di Ildegarda è sempre stata con me e ha atteso il momento giusto perché io potessi iniziare a comprendere come ascoltarla.

Ti occupi anche di formazione quando hai sentito questa vocazione? Quali percorsi proponi? A chi sono rivolti?

Parlare alla gente è una caratteristica innata, potentissima. È un bisogno che uno dei miei maestri, Alejandro Jodorowsky, riconobbe in me all’istante. Insegnare, aiutare le persone (in particolare le donne) a vedersi e ritrovarsi, a tirare fuori i propri talenti e ad amarsi: credo di essere nata anche per questo. Organizzo seminari sulla leadership femminile e sulla scoperta di sé, sulle emozioni e sui blocchi e i potenziamenti possibili per progredire nella vita professionale. In particolare, mi gratifica molto sapere che i miei seminari sulla leadership siano considerati unici e differenti rispetto alla media delle esperienze analoghe: conoscere le emozioni e usare le tecniche più efficaci per esplorare l’inconscio, non limitandosi a imparare nozioni da incollarsi nella mente e usare al bisogno, fa sì che la leadership sia solida e pronta a resistere alle peggiori crisi. Le emozioni fanno lo sgambetto, se non sappiamo come entrare nel nostro misterioso inconscio.

 

Da poco è uscito Parlami d’amore, le parole e i silenzi per dirlo in cui abbandoni lo pseudonimo a favore del tuo nome completo come mai?

Mi chiamo Giovanna Maria Gatti, e il cognome da sposata è Luini. Amo tutti questi nomi e per anni ho firmato i miei libri con MariaGiovanna Luini. Poi ho capito che lavorando con le donne e cooperando con loro per l’emergere dell’energia femminile nella sua essenza devo e voglio mostrarmi con il mio cognome di nascita. Sono molo fiera del cognome Luini perché è quello di Alberto, un uomo che stimo più di chiunque altro e l’uomo della mia vita, però ho deciso di adottare il cognome Gatti per dire alle donne che incontro che andiamo bene così, non abbiamo bisogno di farci riconoscere per il matrimonio che abbiamo. Sarò sempre anche Luini, qualunque cosa accada, ma nella dimensione di donna e terapeuta, comunicatrice dedicata principalmente alle donne, voglio incarnare la preziosità di ciò che si è, nella nuda forma nativa. C’è chi mi appoggia moltissimo e chi no: in particolare, gli editori e le editrici paiono perplessi perché temono che il nome non sia riconosciuto e calino le vendite. Sinceramente penso che valga la pena insistere: so che le donne capiranno. E anche molti uomini.

Parlami d'amore

Parlami d’amore

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Il libro si trova:

https://www.vandaedizioni.com/prodotto/parlami-damore-le-parole-e-i-silenzi-per-dirlo/

https://www.ibs.it/parlami-d-amore-parole-silenzi-libro-giovanna-maria-gatti/e/9788868995225?queryId=c83b376ed07c3b22310942f548129e82

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