Per Elena Ventura, la musica è un viaggio di crescita interiore e di scoperta, segnato da sfide personali e dalla ricerca di un equilibrio autentico. Il suo singolo Inevitabile racconta di resilienza e della forza necessaria per accettare le imperfezioni della vita, un messaggio che risuona profondamente nel suo percorso di cantante e autrice. Con influenze che spaziano dal jazz allo swing, Elena ha saputo creare un sound unico, frutto della sua formazione accademica e della collaborazione con il produttore Nicola Nastos. Questa intervista esplora la sua visione artistica, le sue battaglie per affermarsi e la capacità di trasformare contrasti e sfumature emotive in musica che ispira e consola.

 

Quando pensi a Inevitabile c’è un momento della tua vita che ti ha fatto sentire particolarmente vicina al suo messaggio di resilienza?
Non c’è un momento particolare ci sono state però nella mia vita varie sfide che ho dovuto affrontare in cui ho dovuto mettere in atto questa carta ovvero la resilienza. Ho cominciato tardi ad avvicinarmi al canto e alla musica e non è stato facile crederci avevo tanti dubbi e perplessità. Ho dovuto combattere per affermarmi come cantante professionista. Il mio non veniva visto molto come lavoro ma più come un hobby. Ma io sono stata testarda e ho cercato nel mio piccolo di farmi un nome continuando a studiare e a immergermi in diversi progetti che mi hanno dato molta soddisfazione. Per me questa è resilienza perché nonostante le avversità della vita io ho creduto in me e nelle mie possibilità.

Hai raccontato che la perfezione ti pesa a volte. In che modo hai imparato a fare pace con le imperfezioni, sia nella vita che nella tua musica?
Diciamo che non sono ancora così brava però ci provo. Prima ero molto peggio, se una cosa non era perfettamente come me l’ero prefissata ci soffrivo oppure non mi buttavo neanche in quella determinata cosa. Ora invece ho capito che è meglio avere delle aspettative un po’ più basse e non anelare alla pura perfezione anche perché ciò che può essere perfetto per me può non esserlo per un’altra persona. Quindi meglio fare e magari sbagliare per poi aggiustare il tiro in corsa.

Il videoclip di INEVITABILE gioca con il contrasto tra sole e pioggia. Qual è il ruolo che questi contrasti hanno nella tua vita, e come li trasformi in qualcosa di positivo?
Cerco di accettare questa inevitabile situazione. Ci sono periodi meravigliosi pieni di sole e altri invece più grigi e tristi fa parte della vita. Se non ci fossero non apprezzeremmo abbastanza i giorni felici. La vita è up and down non è piatta…ci sono gli imprevisti che ti si presentano a ciel sereno e tutto cambia. Dobbiamo cercare di essere forti e non farci spezzare.

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Se INEVITABILE fosse una stagione, quale sarebbe e quali immagini la rappresenterebbero meglio per te?
Sicuramente l’autunno perché rappresenta perfettamente questo mood. Ci sono giornate di sole e di pioggia e il tempo e l’umore delle persone è più instabile.

Parlavi di perfezione, ma nella tua musica c’è sempre una ricerca di Equilibrio tra vulnerabilità e forza. In che modo pensi che la tua musica possa aiutare gli altri a trovare il loro equilibrio interiore?
Penso che possa aiutare gli altri a sentirsi meno soli più compresi e con la consapevolezza che nessuno è immune dalle cadute e dai fallimenti. Non penso che una canzone ti possa ridare un equilibrio interiore però penso possa magari regalarti un po’ di serenità e un pizzico di coraggio.

In che modo il tuo percorso accademico in canto ha influenzato la tua musica e il tuo stile personale?
Il conservatorio che ho fatto era in canto jazz quindi ovviamente questo genere ha influenzato molto il mio stile. Alcuni brani che ho pubblicato e altri che usciranno hanno un certo richiamo allo swing. Ho sempre amato coniugare più generi insieme per creare uno stile mio che fosse unico e identificativo della mia persona. E quindi insieme al mio amico e produttore Nicola Nastos abbiamo cercato di unire sonorità più retrò con altre più moderne, scegliendo accuratamente ogni singolo suono che conferisse ad ogni brano un sound unico.

Guardando al futuro, quale direzione speri possa prendere la tua musica, e cosa ti piacerebbe trasmettere nei prossimi progetti?
Nei prossimi progetti vorrei cercare di parale di altri temi, temi che possano riguardare tutti e che non facciano riferimento propriamente alla mia vita o alla mia esperienza. Al momento non è molto chiaro il mio futuro so solo che durante questo inverno usciranno altri miei inediti a cui ho lavorato duramente e che spero possano piacere a una buona fetta di persone.