Carlo Sciff, MADEMOISELLE DE LA CROISETTE – lupa in fabula, 2022, smalto ad acqua su compensato multistrato, cm 160,5×99

Il Museo Le Stanze della Memoria di Barga (LU) ospita, dal 7 al 24 settembre 2023, la mostra personale di Carlo Sciff, organizzata da Bernabò Home Gallery con il patrocinio del Comune di Barga. Curata da Francesco Mutti, l’esposizione sarà inaugurata giovedì 7 settembre alle ore 18.00.

Il titolo della mostra – Femina – fa riferimento alla ricerca dell’artista ligure, per il quale il corpo femminile, simbolo di bellezza assoluta e irraggiungibile, diviene possibilità di riflessione sulla condizione umana: passioni, criticità, emotività, rapporti interpersonali ed aspettative.

«Pensando ad un luogo dove l’Arte è di casa, pensiamo a Barga – dichiara Caterina Campani, Sindaco del Comune di Barga. Sulla linea di un’offerta culturale unica, si colloca la mostra di Carlo Sciff che, attraverso opere di matrice pop, invita a riflettere con positiva leggerezza e grande ironia sulle ossessioni e sugli usi e i costumi del nostro Paese».

«Bernabò Home Gallery – racconta la titolare Laura Piangerelli –, con le sue sedi storiche a Trezzo sull’Adda (MI), ha scelto di investire su Barga, aprendo tre spazi dedicati alle opere dei grandi artisti del Novecento e del contemporaneo, italiani ed internazionali, per trasformare Piazza Angelio in un centro d’arte diffusa. La mostra di Carlo Sciff, allestita al Museo Le Stanze della Memoria grazie alla disponibilità del Comune, s’inserisce appieno in questo percorso di valorizzazione degli autori storicizzati e degli artisti del presente, in un borgo ricco di storia e magia».

Carlo Sciff, MEDITERRANEO – cicero pro domo sua, 2022, smalto ad acqua su compensato multistrato, cm 103×158

«Le opere di Carlo Sciff – spiega il curatore Francesco Mutti – ci consentono di raccontare il nostro contemporaneo, assecondando uno sguardo analitico sulla società e senza dimenticare quella fondamentale questione estetica che contraddistingue il suo percorso storico: il corpo femminile in tutta la sua forza vitale, lontano da una strumentalizzazione di massa e di puerile lettura, inteso come simbolo di una bellezza eterna e di un’eleganza inderogabile, assolutamente fondamentali nella comprensione dell’estetica dell’essere umano».

Il percorso espositivo comprende una selezione di opere appartenenti alla produzione storica dell’artista, unitamente ad un cospicuo numero di dipinti inediti, realizzati per l’occasione.

Carlo Sciff, al secolo Carlo Schiffini, artista dal passato nobilissimo di imprenditore e in grado di portare il nome dell’Italian Design ai massimi livelli internazionali, dichiara se stesso nel proprio lavoro: semplice, immediato, diretto, ai limiti del sarcastico, mai eccessivo, banale, scabroso o scandaloso.

Matrice fondamentale di tutta la sua poetica è l’ironia, con cui egli indaga e analizza il quotidiano, alla ricerca di un senso logico alle molte contraddizioni che lo caratterizzano: a un impianto visivo di chiara derivazione pop, egli però aggiunge la sagacia intellettuale della letteratura italiana e, ancor più, di quella latina, di cui è un conoscitore raffinato. Una ricerca in grado di attrarre l’occhio del visitatore e di stimolarne la conoscenza attraverso più livelli di lettura.

L’esposizione è visitabile presso il Museo Le Stanze della Memoria (Via di Mezzo, Barga) da martedì a domenica con orario 17.00-21.00. Ingresso libero. La mostra è accompagnata dal catalogo in forma di calendario, disponibile in loco. Per informazioni: M. +39 3294075473, www.bernabohomegallery.it.

Carlo Sciff, MI CHIAMO ITALIA – non sum qualis eram, 2019, smalto ad acqua su compensato multistrato, cm 104×165

Carlo Sciff (Bonassola – SP, 1946). Legato da sempre al campo del design sia d’autore che industriale, Sciff ha nella corrente della Pop Art degli anni Sessanta la propria matrice intellettuale ed esecutiva, nel recupero di una propensione all’enfasi pubblicitaria e alla mercificazione del prodotto attraverso modelli compositivi dalla linea pura ed essenziale, studiata sugli stereotipi popolari. Il serrato contatto con il genio di Vico Magistretti lo predispone all’analisi della forma oltre che del contenuto: da un lato la progettazione industriale porta in dote linearità e armonia cromatica; dall’altro, la direttiva letteraria, improntata su un’ironia colta e mai banalizzata, consente il dissacrante e divertito confronto con gli elementi basilari della Pop Internazionale – dove niente viene messo in discussione – mediante l’ostentazione funzionale della personale cultura classica latina che diviene parte fondamentale dell’opera. Il rapporto tra forme dalla immediata leggibilità, titoli ironici e citazioni latine dal reale risvolto etico, sebbene mai moraleggianti, inducono l’osservatore a riflettere con leggerezza sulle abitudini vuote, sulle ossessioni e sulle manie di una borghesia convenzionale e povera di autocritica. Degne di nota le partecipazioni al Premio Arte Roma (Roma, 2016), al Premio Roberto Zambelli (Perugia, 2016), al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti (Seravezza – LU, 2017), alla IIª Biennale d’Arte di Genova e ad alcune Fiere d’Arte Contemporanea (Lucca Art Fair 2017, Arte Salerno 2017, Arte Cremona 2019). Tra le esposizioni si ricordano: Carlo Sciff, Galleria Centro Steccata, Parma (2014); IPOP Ultimate, La Vita oltre il Barattolo, Fuori Biennale IX Biennale di Soncino. A Marco, Soresina – CR (2017); Semel in Anno Licet Insanire, Fortezza Nuova, Livorno (2018); Corporis Voluptates, Galleria Spazio11, Pietrasanta – LU (2018); Repetita Iuvant, Galleria Il Forte Arte, Forte dei Marmi – LU (2019); Ab Ovo, Spazio Arte Petrecca, Isernia (2020); Media, Centro Espositivo Sirio Bandini, Cecina – LI (2021); Excursus, Chaos Art Gallery, Parma (2022); Cum Grano Salis, 1758 Venice Art Gallery, Venezia (2022); Alea Iacta Est, Tivarnella Art Consulting, Trieste (2023). Vive e lavora alla Spezia.