Con il loro nuovo singolo “Duplicità”, Mattia Caroli & I Fiori del Male aprono un nuovo capitolo del loro percorso musicale, esplorando sonorità inedite che intrecciano elementi elettronici con il rock, regalandoci un messaggio di speranza attraverso un testo ricco di immagini simboliche e cosmiche. In questa intervista esclusiva, la band ci svela il processo creativo dietro a “Duplicità”, ci racconta aneddoti e momenti memorabili della registrazione e ci parla dei loro progetti futuri.

 

Ciao ragazzi, benvenuti. Il vostro singolo “Duplicità” segna un nuovo capitolo nella vostra carriera. Come avete percepito la crescita e il cambiamento del vostro sound rispetto ai lavori precedenti
Duplicità nasce sulla scia del singolo precedente Throwing out all my fear dove le sonorità elettroniche hanno un ruolo chiave e si intrecciano a quelle rock. Anche in questo brano abbiamo cercato di sperimentare rimanendo però in linea con le sonorità che caratterizzeranno il nuovo album, a cui stiamo lavorando.

Potete raccontarci qualche aneddoto particolare o momento memorabile durante la registrazione di “Duplicità”?
Una parte rilevante e complessa è stata quella del settaggio dei parametri dei sintetizzatori, che si trovano in quasi tutto il brano, a partire dal primo ritornello. La difficoltà maggiore è stata registrare a tempo il Moog, che molto spesso non era sincronizzato al bpm del brano.

Le immagini simboliche e cosmiche del testo aprono uno spiraglio di speranza per il futuro dei due innamorati. Qual è il messaggio principale che volete trasmettere con questa canzone?
Per il testo una fonte di ispirazione è stata la leggenda di Tanabata, dove due amanti cosmici vedono il loro amore ostacolato dalla figura del padre, archetipo dello spirito, o per rimanere nella tradizione orientale, simbolo dello Yang, fuoco e principio di vita. In questa cornice il testo si sviluppa sulle vicende dei due amanti che si ritrovano dopo molto tempo, sul finire di una festa, lasciando il finale aperto alla possibilità di un rinnovato amore e di un futuro incerto

Mattia Caroli & I Fiori del Male

Mattia Caroli & I Fiori del Male – Duplicità

Come ha influenzato il vostro background musicale e artistico la creazione di “Duplicità”?
Diciamo che ci ha dato la possibilità di sperimentare quelle sonorità che ultimamente stiamo cercando di fare nostre, un connubio di rock ed elettronica che da qualche tempo ci caratterizza. L’utilizzo del Moog porta il pensiero alle sonorità di fine anni Sessanta, mentre i sintetizzatori anni Ottanta rendono il brano più contemporaneo.

Avete suonato in molte città europee. C’è un pubblico o un luogo che vi ha colpito particolarmente e che ha influenzato il vostro approccio alla musica?
Tutti i concerti che abbiamo fatto ci hanno profondamente formato umanamente e artisticamente, dai piccoli ai grandi palchi abbiamo avuto l’occasione di conoscere molte persone e artisti che inevitabilmente ci hanno lasciato un segno

Infine…progetti futuri?
Siamo appena tornati da un tour che ci ha portato per due settimane in lungo e in largo in giro per la Germania. Quest’estate collaboreremo con il Teatro Rigodon componendo le colonne sonore di diversi spettacoli. Siamo coinvolti in vari progetti europei, seguiteci sui social per rimanere aggiornati!